L’intelligenza artificiale (IA) avrà un impatto significativo sul mondo del lavoro degli avvocati, ma non è destinata a sostituirli completamente.
Ecco alcuni punti chiave:
- Automazione delle attività di routine: L’IA può aiutare ad automatizzare alcune operazioni legali di routine come la redazione di contratti e le revisioni dei documenti1. Questo può contribuire a completare un gran numero di attività in breve tempo1.
- Gestione dei dati: Le soluzioni legali di intelligenza artificiale sono in grado di gestire rapidamente grandi volumi di dati e analizzare complesse questioni legali1. Questo è particolarmente utile considerando che, secondo un recente progetto di ricerca commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, le leggi in Italia sarebbero in tutto tra le 150 e le 170mila2.
- Ricerca legale, revisione e gestione dei contratti: L’IA si è già imposta da tempo, rendendosi indispensabile nell’ambito della professione legale in particolare sotto forma di ricerca legale, revisione e gestione dei contratti2.
- Previsione dei risultati legali: L’IA può anche essere utilizzata per prevedere i risultati legali, fornendo agli avvocati una visione più informata delle potenziali conseguenze delle loro azioni2.
- Risparmio di tempo: Uno studio di McKinsey ha stimato che l’integrazione dell’intelligenza artificiale condurrebbe a una sforbiciata del 13% sulle ore di ufficio degli avvocati3.
Tuttavia, non c’è un chiaro consenso tra gli avvocati sul fatto che l’IA sia vista come un’opportunità o una minaccia1. Alcuni la vedono come un’opportunità, altri la vedono come una minaccia, sollevando questioni di autorità, accuratezza, incoerenza e potenziale pregiudizio1.
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